(Di seguito il Comunicato Stampa del nostro Presidente)
Senza imprese, non ci sono lavoratori e le loro famiglie non hanno alcun reddito
Siamo in linea con associazioni e sindacati che si stanno muovendo in favore delle piccole e medie aziende
Il costo dell’energia elettrica è triplicato in un anno e circa 150 mila di esse sono a rischio chiusura a breve termine, la maggiorparte si tratta di piccole e medie attività, ma il dato più preoccupante è una ipotesi di chiusura di circa un milione di aziende entro il mese di luglio del prossimo anno.
Questo porterà alla perdita di migliaia e migliaia di posti di lavoro che vengono stimati in quasi 400 mila unità lavorative. Ai costi delle bollette vanno aggiunti quelli gestionali diventati insostenibili.
I sindacati che sono scesi in piazza qualche giorno fa, hanno manifestato affinché si sostengano lavoratori e famiglie.
A tutti costoro va la nostra solidarietà, ma se non ci sono le piccole e medie imprese che rappresentano l’occupazione di circa l’84% dei lavoratori Italiani, come si manterranno le famiglie nelle quali non ci sono lavoratori occupati? Il sussidio dello Stato non basterebbe a sostenerle tutte. E’ fondamentale che il nuovo governo abbia una maggiore attenzione per le imprese, evitando che chiudano. I 400 mila lavoratori che rischiano i loro posto di lavoro, rappresentano in pratica altrettante famiglie. Si rischia un enorme disagio sociale
Oggi le piccole e medie aziende devono combattere anche lo stato di depressione dei loro titolari. Forse è a questo che pensava il governo uscente quando ha stabilito l’erogazione del bonus psicologico per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia per le persone in condizione di ansia, stress, depressione e fragilità psicologica, ma ha sbagliato destinatari: le vere vittime sono i titolari delle attività imprenditoriali.
Inoltre con l’aumento della Cassa Integrazione lo Stato avrà la necessità di aumentare le tasse e, sperando non sia molto tardi, si comprenderà che il nostro progetto del Risanamento Equitativo sarebbe l’unica soluzione plausibile.
In conclusione, se non si aiutano in questo particolare momento le imprese non ci saranno lavoratori e le loro rispettive famiglie vivranno in uno stato sociale di povertà.
Eugenio Filograna
Presidente Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva