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Noi NON SIAMO EVASORI ma VITTIME di una Politica incapace di ascoltare i nostri bisogni!

– Il 26 Aprile 2020, in Piazza della Scala a Milano, urliamo il nostro dissenso –

Tutti i Politici, a prescindere dagli schieramenti di appartenenza, sottolineano l’importanza cruciale della “Lotta all’evasione senza se e senza ma”, facendoci intendere, nemmeno in modo molto velato, che i piccoli imprenditori siano i veri CRIMINALI da perseguitare; che il problema principale di questa Italia in miseria siano le sole prestazioni in nero di un libero professionista.

Generare all’interno dell’opinione pubblica il concetto che il paese si possa riprendere soltanto recuperando l’evasione è una mera follia!

L’evasione, come la corruzione, come l’abusivismo, sono gli effetti di una mancanza di visione progettuale di chi ci governa; sono il risultato dell’assenza di una vera e sana politica di sviluppo armonico e ordinato del Territorio.

Come ha, giustamente, evidenziato il Direttore di GAZZETTA AMMINISTRATIVA, Enrico Michetti, in una recente intervista,

 “È con queste assenze che si criminalizza un popolo. Perché se fai un progetto per la crescita, se dai loro la possibilità affinché i loro prodotti, siano essi merci, opere o servizi, siano competitivi, le aziende possono darti di più.

È il lavoro che dà dignità e solidità a un paese.

Quando c’è occupazione significa che in quel paese si stanno pagando le tasse giuste. Se no, un paese ti condanna o alla chiusura o andartene fuori”.

Le Aziende italiane tendano a trasferirsi all’estero e i piccoli imprenditori in particolare non assumono a causa degli alti costi del lavoro!

Questa conclusione appare confermata da alcuni importanti dati:

  • In Albania, per esempio, il 55% di aziende sono italiane.

Non è un dato di poco conto, in quanto evidenzia come, in un paese straniero, ci siano più aziende italiane che di quel paese.

  • In Romania fino a 1 milione di euro si paga l’1% di tasse e questo perché la cosa più importante per quel paese è garantire il lavoro.
  • L’Italia, ha il 40% di disoccupazione giovanile!

La situazione non è diversa per i piccoli artigiani, commercianti, imprenditori e professionisti che fatturano “poco al di sopra della soglia di sopravvivenza”, devastati da un eccessivo peso fiscale e deluso da una classe politica che sembra disinteressata ad ascoltare le loro ragioni.

I Lavoratori Autonomi e le piccole Partite Iva sono una categoria INVISIBILE e DIMENTICATA, priva di alcuna rappresentanza!

Chi ci governa sembra voler tutelare solo i lavoratori dipendenti, dimenticando le categorie più indifese, più colpite da un capitalismo sfrenato e da una competizione priva di regole.

I Lavoratori Autonomi e le Partite Iva, come più volte osservato, a differenza di chi ha un contratto, fosse anche instabile e precario, non godono di alcuna tutela e né, in fase successiva, hanno strumenti per far valere le loro ragioni e i loro diritti.

Si tratta di migliaia di lavoratori che non possono usufruire di permessi, malattie, infortuni, ferie, festività, e che autonomamente devono provvedere al versamento dei propri contributi, mediante casse, fondi e assicurazioni private, gestioni separate dell’INPS.

La crisi economica, la sempre continua pressione fiscale e la mancanza di una vera politica di risanamento, capace di stimolare la produzione e le assunzioni, hanno indotto, inoltre, molti datori di lavoro a trovare strade alternative per diminuire i costi e cercare di mantenere in vita le loro aziende e la loro attività.

Formalmente, i lavoratori dipendenti non vengono più assunti come tali ma con regime di lavoratore autonomo.

In sostanza, dipendenti inquadrati come collaboratori, su cui ricadono gli stessi obblighi dei subordinati!

QUESTA È UNA VERGOGNA!

I Politici tutti, dovrebbero capire che la nuova classe operaia, il nuovo proletariato, è formato, oggi, dal mondo delle piccole partite iva e dei lavoratori Autonomi.

Non possiamo consentire che al Governo non ci sia una rappresentanza capace di ascoltare i nostri bisogni.

10 Volte meglio Autonomi e Partite Iva ha pensato a una serie di misure economiche e fiscali per i Lavoratori Autonomi e le Partite Iva (stabilendo una soglia di fatturazione annua da considerarsi minimo vitale con la consequenziale detassazione; ecc.), al fine di favorire la nostra sopravvivenza.

Non dobbiamo aver paura delle nostre affermazioni e dobbiamo essere consapevoli del fatto che possiamo essere rappresentati solo da 10 Volte meglio Autonomi e Partite Iva, perché solo chi come noi vive quotidianamente queste problematiche sulla propria pelle è in grado di immaginare misure e politiche di sostegno per noi che siamo la nuova categoria di poveri.

Il 26 Aprile 2020 io sarò a manifestare in Piazza della Scala a Milano, sono stanco della retorica; è ora di essere uniti e urlare il nostro dissenso. Non siamo criminali …ma poveri disperati, vittime di una Politica inadeguata e incapace di ASCOLTARE i nostri bisogni! 

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