Per cercare di fronteggiare la crisi finanziaria e produttiva che affligge la nostra economia, il legislatore ben ha pensato di proporre una volta in più allettanti agevolazioni ai contribuenti attraverso interventi sulle costruzioni edili, finalizzati a migliorare e salvaguardare il patrimonio edilizio presente nel nostro Paese.
E’ noto infatti che gli interventi in tale settore sono molto articolati e coinvolgono una molteplicità di discipline, specializzazioni e consumi, tanto da essere stimolo positivo per altri settori produttivi, industriali, artigianali e professionali.
L’ultima agevolazione approvata consiste nel bonus 110%, ossia il riconoscimento di poter portare in detrazione dalla propria dichiarazione dei redditi addirittura il 110% dei costi sostenuti in alcuni campi dell’attività edilizia. Non solo, ma è prevista anche la possibilità di poter cedere fin dall’origine il credito all’impresa che esegue i lavori o ad un istituto finanziario che si assume l’onere di anticipare tutti i costi per essere poi rimborsato direttamente dall’Erario. In pratica i proprietari possono eseguire gratuitamente gli interventi senza dover spendere nulla.
Già diverse banche hanno messo a punto piani di finanziamento agevolato.
Tuttavia per la delicatezza dell’argomento che facilmente si presta a possibili abusi, le norme attuative stanno inserendo vari restringimenti che in qualche modo vanno a complicare il percorso in capo ai contribuenti ed alle aziende interessate.
Sono previsti infatti meccanismi che portano complicazioni, asseverazioni, certificazioni e per sfondo la minaccia di pesanti sanzioni per abusi, anche di lieve entità.
Non va comunque dimenticato che, qualora non vi fossero i requisiti per poter beneficiare dell’agevolazione del 110%, rimangono comunque in vigore le altre agevolazioni già esistenti che comportano comunque significativi benefici che vanno dal 50% e, transitando a seconda dei casi dal 65%, 70%, 75% 80%, 85%, possono arrivare fino al 90% per il cosiddetto bonus facciate.