di Shahab Shirakbari
Le famiglie che vivono grazie ad un reddito da lavoro autonomo sono quelle più a rischio povertà è il prezzo che paghiamo per restare in Europa è di farci impoverire tutti.
Un rischio povertà maggiore di quello a cui è esposto un pensionato o un lavoratore dipendente che già vivono con un stipendio o una pensione da fame.
E l’effetto della crisi indotta e permanente ha colpito soprattutto il ceto medio, nel 2015 il 25,8% dei nuclei familiari di questa categoria si è ritrovato stentatamente al di sotto della soglia di rischio povertà calcolata dall’Istat.
Pagano i contributi INPS più che le tasse: Un lavoratore autonomo che fattura 20.000 euro in un anno, ha come reddito netto solo 14.000 euro, poiché paga, fra tasse e contributi INPS, circa 6000 euro all’anno, su mille euro guadagnati da un autonomo gli resteranno in tasca 600 euro.
Parliamo di un proletariato a tutti gli effetti che non ha diritto alle tutele e versa contributi per una pensione, ma rischia di non averla mai.