Il fisco ha un pregiudizio maniacale verso la Partita IVA. L’idea fiscale che si afferma in Italia è ridurre in sudditi i cittadini; che sono disonesti per definizione, tanto più se sono partite IVA. Con migliaia di leggi e regolamenti per materia, pure in continuo movimento e impossibili da seguire tutti, il gioco è presto fatto. Nessuno può essere al sicuro di aver adempiuto a tutto, ma proprio tutto. Tranne il popolo dei tartassati alla fonte. E allora chi si permette il lusso che si chiama libertà di lavorare a risultato, di intraprendere, senza i paracadute di tanti diritti, senza ferie pagate, da oggi deve anche dire esplicitamente quando va in ferie. Controllare, controllare, controllare. Anche le eventuali vacanze… eh si perché un imprenditore, un piccolo commerciante… non va in ferie. Al più si concede una vacanza. E dunque vogliono sapere tutto, ve lo abbiamo raccontato nei post di ieri. Sapere tutto. Acquisire ogni informazione. Anche quando si decide di andare in vacanza. Che vi ricorda? A me la Stasi nella DDR. Lo stato poliziesco. E mi raccomando, occhio a cosa pubblichiamo sui social. Povera Italia, ridotta a covo di serpi invidiose che trascinano il Paese sempre più piccolo, mortificato e stanco verso il basso. Noi Autonomi e Partite IVA non vogliamo vivere in questa Italietta. E scenderemo presto in piazza numerosi. Obiettivo Milano 26 aprile. La liberazione, il giorno dopo.
Messe a tacere definitivamente le lamentele dei sindacati sulla tassa piatta a 85mila euro voluta dal governo
L’Associazione Nazionale Autonomi e Partite iva condivide totalmente lo studio fatto dall’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre