Mettersi in proprio, si sa, non è per tutti. Passione per il proprio lavoro, costanza e dedizione non bastano quando si apre partita IVA ma sono richieste una serie di soft skills e attitudini proprie delle persone di successo.
Chi ha partita IVA infatti, è un po’ come un uomo con chilometri da percorrere sotto la pioggia e senza ombrello, nei casi migliori. Nei casi peggiori come un naufrago nell’Oceano Pacifico: deve avere pinne lunghe e braccia forti per nuotare controcorrente e senza nessun appoggio.
Mettersi in proprio è per pochi, folli, poveri e scapestrati eletti.
Ecco 9 consigli per diventare uno di loro.
Ama il tuo lavoro, soprattutto quando non lo amano gli altri. Chi ha partita IVA non aspetta il compitino pronto ma se lo dà. Lo crea, ci crede, se ne innamora e lo propone al mercato, soprattutto quando gli altri non ci credono. Non scordarti mai del perché hai fatto la tua scelta, di quanta originalità ti permette di esprimere il lavoro autonomo: sei capo di te stesso e fautore della tua fortuna.
Coltiva i rapporti interpersonali. Importanti quando si è lavoratori dipendenti, ancora più importanti quando ci si mette in proprio. I colleghi diventano fornitori, i capi diventano clienti. Non devi saper vendere solo la tua professione ma anche la tua persona, perché sei tu il tuo prodotto. Sii carismatico, ascolta le esigenze degli altri e convincili che quello che hai da offrire è unico. Perché è così.
Discuti con intelligenza. Quando ti trovi davanti dei muri di Berlino (perché sì, è quello che capita spesso) non cercare di sfondarli, aggirali. Pensati un po’ Ulisse: se non hai la forza per sgretolare le mura che circondano il mercato in cui vuoi entrare inventati un Cavallo di Troia, e convinci gli altri ad aprirti le porte.
Resta sempre informato. Sono ormai tante le ricerche che sostengono che i più grandi manager del mondo sono voraci lettori.Leggi libri, riviste, apri i quotidiani sul tuo smartphone, resta sempre informato su quello che accade non solo sul mercato ma in tutti gli ambiti della vita. Se hai la partita IVA nessuno ti guiderà: sei tu che devi sapere dov’è meglio dirigersi.
Impara a dire Sì. “The magic happens outside your comfort zone” questo detto inglese ha conquistato l’universo del lavoro. È infatti quando esci dalla tua zona di comfort che avviene la magia, che fai scoperte e ottieni tutto quello che non avresti mai ottenuto restandotene al sicuro. Impara a dire Sì alle sfide, a quello che non conosci, a quello che non avresti considerato prima.
Impara a dire No: quando una cosa non si può fare non si può fare. Tu vieni prima di tutto. Impossibile riuscire ad accontentare tutti quando si è un lavoratore autonomo.
Prenditi cura della tua salute. È vero: in un mondo in cui non hai diritto né a ferie né a malattia è difficile. Ma tu sei l’unico su cui puoi contare quindi devi prenderti cura del tuo benessere fisico e psicologico. Capisci quando è ora di fermarsi, quando è meglio guadagnare qualche euro in meno ma dedicarsi al relax, a degli hobby, a tutto quello che fa tornare in te la voglia di fare. Dedicati all’attività fisica: i più grandi manager di cui parlavamo nel punto 4 praticano sempre uno sport, che riattiva il metabolismo, pulisce la mente dai pensieri negativi e rimette l’adrenalina in circolo.
Affidati a un buon commercialista. I commercialisti sono i Robin Hood delle partite IVA: senza il loro aiuto, in un sistema così incasinato come quello italiano, si chiuderebbe bottega dopo qualche mese.
Sii folle. Essere folli non vuol dire essere sconsiderati ma piuttosto osare andare dove gli altri non andrebbero, essere creativi, inventarsi cose che gli altri non avrebbero mai pensato. Essere folli significa essere lungimiranti, non accontentarsi mai della routine. La pazzia è quella cosa che ti consente di vedere opportunità dove gli altri vedono il deserto.